E arrivano i beccofrusoni. E le cesene, i tordi sasselli; a frotte, a ondate. Ma soprattutto sono i beccofrusoni che aspetto. La foto è di un'ora fa, scattata stando seduto alla medesima scrivania da cui sto scrivendo in questo momento. Life is beautiful.
Una settimana piena... piena di incontri con animali, foto e buonumore, grazie alla simpatia dei partecipanti. Parlo della visita a Särna dell'AFNI sezione Marche – o quantomeno di una parte di essa – a inizio giugno, di cui potete vedere qualche foto ricordo nell'Album di Famiglia. Ecco una selezione di scatti che hanno voluto gentilmente condividere su queste pagine, e per i quali li ringrazio. Cominciamo con qualche paesaggio. E finiamo con un po' di fauna.
Più che un uccello un trapano vivente: il picchio nero in breve. Elemento fondamentale per il ricambio e la biodiversità dell'ecosistema forestale (i grandi buchi che scava per nidificare - unico in grado di farlo in quelle dimensioni - sono riutilizzati da diverse altre specie di uccelli e persino da alcuni mammiferi), gli ho visto affondare il becco in un tronco di mezzo metro di diametro e lavorarlo come fosse stato di pasta di sale. Da quel buco ovale fanno in questi giorni capolino le giovani creste rosse dei pulli pronti all'involo... una foto che non scatterò: come la quasi totalità delle foto al nido (di qualsiasi specie) saprebbe di già visto anche al di là delle riserve etiche del caso, e il potenziale estetico ed emozionale che potrebbe includere sarebbe misero, ben lontano dal meritare la benchè minima forma di potenziale disturbo. Posto invece uno scatto realizzato durante un incontro casuale: il controluce durissimo si è lasciato convertire senza proteste in un bianco e nero ad altissimo contrasto, una tecnica che amavo molto già nei miei (lontanissimi) giorni in camera oscura, quando manipolavo lastre di pellicola fotomeccanica tra olezzanti misture chimiche... a pensarci ora, nell'era di Instagram, quasi un'immagine da alchimia medievale. Eppure nessun programma di ritocco è in grado di restituirmi le stesse sensazioni di allora. Chissà, probabilmente ero io a essere diverso. Giovane, per dirne una.
Le pernici bianche (Lagopus muta) mi hanno sempre affascinato. Vuoi per l'aspetto e l'abitudine invernale di virare in bianco, vuoi perchè - almeno in Italia - sono sempre state relegate ad ambienti per me quasi inaccessibili, da quei relitti glaciali che sono: le (troppo) alte quote montane. Qui in Svezia la latitudine mi aiuta a sconfiggere l'altitudine, e le pernici biance si incontrano ad altezze "comode". Ciononostante non avevo ancora avuto modo di fotografarle nel loro abito candido (ma in quello primaverile sì: andate qui e abbiate la pazienza di scorrere fino a maggio).
Lacuna ora colmata. Due fotografi italiani sono venuti a trovarci, a fine settembre, fermandosi una settimana nel nostro ostello familiare; ospiti una prima volta, quindi, e nel senso classico del termine. Genuinamente appassionati di natura e outdoor, si sono dati subito da fare esplorando il territorio senza risparmiarsi, seguendo le indicazioni del sottoscritto. In questo modo sono stati in grado di godere di gran parte della bellezza dell'autunno di queste latitudini, sebbene una bellezza ormai in via di affievolimento. Ho voluto dare visibilità alla loro simpatia e alla loro passione aprendo questo post delle Cronache ad una loro galleria congiunta, composta di immagini scattate durante il loro soggiorno: di conseguenza, eccoli ospiti una seconda volta. È un modo, al tempo stesso, per mostrare cosa possono produrre, dal punto di vista degli incontri naturali, l'impegno e un giusto approccio in una zona come questa, persino in un periodo di tempo così ridotto, e nella stagione non più indicata (almeno per la fauna). Ecco a voi, in rigoroso ordine alfabetico, la premiata ditta Perlino & Pons (rispettivamente Luca e Massimiliano), che ringrazio qui per la disponibilità.
E con le immagini di oggi, tra le altre cose, oltrepassiamo la soglia dei 400 scatti complessivamente proposti nelle Cronache dal maggio del 2007. |
Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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October 2018
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