Ossia la Höga Kusten. Si chiama "alta" per la presenza di tratti a falesia, e di rilievi sulle molte isole e lungo la costa che arrivano a 280 metri (che in Svezia rappresenta un rilievo... di rilievo). L’area si estende per circa 100 km e fa parte del Patrimonio Unesco perchè, oltre alle ricchezze paesaggistiche e naturalistiche, è la porzione di crosta terrestre che si innalza più velocemente - circa 1 cm all'anno - a causa del rimbalzo elastico seguito allo scioglimento dei ghiacciai spessi 3 km che pesavano su di essa 10.000 anni fa. In sostanza, l’attuale isoipsa dei 270 metri è la spiaggia di allora. Inauguro la mini-rassegna sulla Höga Kusten con la ultra-classica cartolina con vista presa dall'interno del parco nazionale Skuleskogen, e in particolare dalla sommità del grande crepaccio Slåttdalsskrevan (30 metri di profondita' per 200 di lunghezza), il punto più noto del parco. Il crepaccio stesso, di cui si vede in parte l'imboccatura, era purtroppo impraticabile a causa della neve abbondante che ancora ne ingombrava la base. Amo le isole. Quelle grandi, quelle piccole. Quelle piccolissime come Hållö, un paio di chilometri scarsi di granito rosa sagomato da vento, mare e ghiaccio, dove lo sguardo scorrazza a 360 gradi. Poggiati su di essa, un faro, qualche casetta in legno e ciuffetti di fiori; ad alternarsi tra pietra e cielo nugoli di gabbiani sterne beccacce anatre limicoli e oche. In vista, la costa del Bohuslän con il merletto dei tetti di Smögen, forse il centro più caratteristico della regione, che occhieggia tra le ondulazioni rocciose della costa. Lo sguardo torna all'isola: un ostello isolato su una piattaforma di roccia garantisce la possibilità di soggiornare tra insospettabili agi: Utpost Hållö (avamposto), e il nome non poteva essere più azzeccato. L'isolamento come silenzioso testimonial pubblicitario, un posto dove ritrovare per qualche giorno una pace interamente “naturale” (ma non in luglio, quando il sito è preso d'assalto dai bagnanti); Il piacere - e il sottile tormento ad un tempo - di non essere automunito. Sono stati gli ingredienti perfetti per un'esperienza che risulta amena e disintossicante persino in un paese come la Svezia, dove non c'è davvero molto da cui disintossicarsi, dopo tutto.
Le isole non tradiscono mai. |
Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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October 2018
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