Amo le isole. Quelle grandi, quelle piccole. Quelle piccolissime come Hållö, un paio di chilometri scarsi di granito rosa sagomato da vento, mare e ghiaccio, dove lo sguardo scorrazza a 360 gradi. Poggiati su di essa, un faro, qualche casetta in legno e ciuffetti di fiori; ad alternarsi tra pietra e cielo nugoli di gabbiani sterne beccacce anatre limicoli e oche. In vista, la costa del Bohuslän con il merletto dei tetti di Smögen, forse il centro più caratteristico della regione, che occhieggia tra le ondulazioni rocciose della costa. Lo sguardo torna all'isola: un ostello isolato su una piattaforma di roccia garantisce la possibilità di soggiornare tra insospettabili agi: Utpost Hållö (avamposto), e il nome non poteva essere più azzeccato. L'isolamento come silenzioso testimonial pubblicitario, un posto dove ritrovare per qualche giorno una pace interamente “naturale” (ma non in luglio, quando il sito è preso d'assalto dai bagnanti); Il piacere - e il sottile tormento ad un tempo - di non essere automunito. Sono stati gli ingredienti perfetti per un'esperienza che risulta amena e disintossicante persino in un paese come la Svezia, dove non c'è davvero molto da cui disintossicarsi, dopo tutto.
Le isole non tradiscono mai. |
Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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October 2018
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