I primi caldi abbassano il livello della neve, e il gelo notturno contribuisce a compattarla; i tetraonidi lasciano le cime degli alberi e si fanno trovare più volentieri al suolo. Questo maschio misura a lenti passi il suo territorio, prendendo posizione in attesa che arrivi la stagione giusta per l'inizio delle quotidiane esibizioni. Uno scatto che risale alla settimana scorsa, e che avrebbe voluto essere d'augurio per la stagione degli amori dei cedroni prossima ventura. In realtà un augurio ormai datato: stamattina, ripassando nello stesso sito, ho trovato il cedrone che già si pavoneggiava nella parata di corteggiamento, per ora ancora senza un pubblico (della sua stessa classe tassonomica, quantomeno).
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Penso che potrei passare il resto della mia vita in Svezia (e a dir la verità spero di farlo) e tuttavia continuare a provare un’emozione particolare ad ogni incontro con la fauna nordica. In fin dei conti sono e resterò sempre uno straniero, un europeo del sud cresciuto a boschi di latifoglie e macchia mediterranea. Uno per cui “Gallo cedrone” è un nome dal retrogusto di mito, quell’urogallo preso a paradigma della fauna in estinzione sulle Alpi. Un profilo che continua a farmi sobbalzare ad ogni incontro, nonostante lo avvisti con una certa frequenza. Alce, gallo forcello, piviere tortolino… sono ormai i miei compagni di strada, figure che accompagnano le giornate di quel viaggio che è la mia vita svedese. Il cedrone (ma non solo) è anche un compagno di strada in senso letterale: è lungo le strade che è più facile avvistarlo e distinguerlo dal folto della foresta; ed è lungo la strada, dal punto di osservazione privilegiato di una poco naturalistica automobile, che è possibile avvicinarlo maggiormente, essendo più confidente verso una vettura che non una figura umana. Urogallo quindi, e uno di ieri: una mattinata fredda e ventosa in cui ho incontrato diverse femmine di galliformi accucciate in buche scavate nella terra, intente a riscaldarsi; per poi, chissà, riportare quel calore ai pulcini che probabilmente le attendevano poco lontano, al riparo del sottobosco. |
Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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October 2018
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