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Una settimana piena... piena di incontri con animali, foto e buonumore, grazie alla simpatia dei partecipanti. Parlo della visita a Särna dell'AFNI sezione Marche – o quantomeno di una parte di essa – a inizio giugno, di cui potete vedere qualche foto ricordo nell'Album di Famiglia. Ecco una selezione di scatti che hanno voluto gentilmente condividere su queste pagine, e per i quali li ringrazio. Cominciamo con qualche paesaggio. E finiamo con un po' di fauna.
Molteplici sono le ragioni per cui il Fulufjället è diventato un parco nazionale, dieci anni fa. Ospita la più alta cascata svedese, sulla quale nidifica la più meridionale coppia di girfalchi in Scandinavia (il più grande e raro falco del mondo); la sua formazione risale a 900 milioni di anni fa, e non deriva dalle glaciazioni recenti; su di esso si trova l'albero più vecchio del mondo (quasi 10.000 anni) che è, di conseguenza, anche l'essere vivente individuale più vecchio del pianeta. Per finire, non meno importante, il grande altipiano (34x15 km a 1.000 metri di altitudine) che ne occupa la sommità è l'unica area montana svedese a non essere pascolo per renne da secoli; il risultato è una copertura vegetale vergine e naturale, unica per varietà di specie: cespugli, vegetazione erbacea e tappeti di bianco lichene delle renne a perdita d'occhio. E qui chiudo lo spot. Mi sono confrontato con questo ambiente in un tardo pomeriggio di luce spenta, del tutto inadeguata sia ai cuscini di lichene che ai mirtilli autunnali che li trapuntavano. Con un breve soprassalto di pensiero laterale, mi sono detto, allora “Perché, banalmente, non usare un flash?”. Naturalmente localizzato sull'area che volevo evidenziare, lasciando il resto del paesaggio alla sua luce senza vigore. Ogni anno ritornano. Benvenuti, come benvenuta, dopo quasi sette mesi di neve, è la stagione calda che li riporta qui. Parlo ovviamente dei migratori. Presenze familiari, che si trovino in cima ad una montagna coperta di tundra, come il Piviere Tortolino e quello Dorato di Nipfjället, oppure nei giardini delle case del paese, come la Balia Nera. Coi due pivieri l'appuntamento è rituale: arrivano a maggio, col disgelo in quota, quando sono io ad essere lontano, impegnato nelle mie personali migrazioni primaverili. A giugno li cerco, una ricerca che sancisce l'inizio della mia estate, e li ritrovo dove li avevo lasciati alla fine di quella precedente (potete vedere altri scatti del Tortolino nelle Cronache di giugno 2008 e luglio 2010). Alla Balia, invece, pensano gli svedesi tutti, che popolano i loro giardini di cassette nido, ben volentieri utilizzate dal piccolo pigliamosche bianconero. Da anni li vedo sfrecciare di albero in albero, e questi sono due semplici scatti documentativi che rimandavo da tempo.
Perché realizzarli proprio ora? Perché la cassetta stavolta è nel mio giardino, e i suoi abitanti sono stati i nostri coinquilini del mese di giugno. Li abbiamo visti corteggiare, deporre, dannarsi per alimentare pulcini sempre più affamati e chiassosi, difendere il territorio da cesene, gazze e persino scoiattoli (non a caso: il delizioso roditore è un abile predatore di uova. Tutti abbiamo un lato oscuro). Fino al momento in cui, all'inizio di questa settimana, il nido è rimasto improvvisamente silenzioso, e gli alberi intorno spogli del frenetico andirivieni degli adulti. Una nuova generazione è ora là fuori, appuntamento all'anno prossimo. |
Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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