In questi anni molti mi hanno scritto con l'idea di venire a Särna e vedere un'aurora boreale. Ho sempre risposto "no, non è questo il posto adatto per impostare un viaggio sull'aurora. Qui è un evento raro. Io stesso in questi anni ne ho vista una sola, molto debole". Nel mio ultimo libro scrivevo, non per niente: "Lasciatemi la speranza di un'aurora boreale che venga a trovarmi dove abito". E' venuta. Ieri notte l'aurora non era semplicemente visibile da Särna, ma era sopra Särna. Un'aurora a corona, zenitale, che abbracciava da orizzonte a orizzonte. Non intensa, ma speciale per forme e dinamismo delle stesse: anzichè il classico velo danzante, tasselli di un puzzle che si accendevano e spegnevano d'improvviso, come lampadine. E bagliori pulsanti che scorrevano da un estremo all'altro dei drappi che rimanevano visibili attorno, la sensazione di un enorme, silenziosa creatura degli abissi attraversata da ondate di luce. L'inverno che è alle porte sarà un inverno di aurore, a quanto dicono gli esperti (e quello del 2012 sarà anche meglio). Io sono pronto. In realtà le betulle non sono il soggetto principale degli scatti che seguono, piuttosto fungono da contesto. Mi piaceva però la cacofonia del titolo, oltre al fatto che amo svisceratamente quest'albero e mi piace omaggiarlo ogni volta che posso. Sono stato nella Lapponia Svedese a metà settembre nel tentativo di rinverdire i passati fasti delle aurore boreali e dei colori autunnali. Parlo di “tentativo” non a caso: il tempo inclemente mi ha precluso ogni possibilità di osservazione delle aurore (che pure erano attive), e un'estate calda - protrattasi ben all'interno di settembre – ha garantito il peggior autunno dei colori da quando frequento la Scandinavia: vale a dire da un bel pezzo. Solo nella zona di Abisko la locale foresta di betulle, che copre un altopiano esposto più di altri siti ai primi freddi notturni – l'interruttore che scatena il fenomeno – mi ha concesso degli scorci degni dei chilometri che ho percorso per raggiungerla (1.200 km da Särna: questo per chi pensa che io viva “nel nord” :-). In alcuni tratti il sottobosco era un unico tappeto di Corniolo nano (Cornus suecica) i cui toni andavano dal giallo al porpora scuro; appena sopra, uno strato denso color oro: la chioma delle betulle. Due colori, due mondi. Tra di loro, tronchi essenziali e lucidi gettati a colmare la distanza, come un ponte; a sostenere il giallo sul viola, come impalcature. Poco più a sud siamo a Kvikkjokk, alle porte del Parco Nazionale Sarek. Ancora una betulla, stavolta in bianco e nero: un'immagine che a colori non mi convinceva, ma che coi toni di grigio ha acquistato, un po' a sorpresa, un suo carattere specifico, grazie alla rotondità della luce associata al mosso. “Non stonerebbe in un libro di illustrazioni tolkieniane”, ha detto un amico; detto da un membro di spicco della Società Tolkieniana Italiana, non può che farmi piacere. |
Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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October 2018
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