Penso che potrei passare il resto della mia vita in Svezia (e a dir la verità spero di farlo) e tuttavia continuare a provare un’emozione particolare ad ogni incontro con la fauna nordica. In fin dei conti sono e resterò sempre uno straniero, un europeo del sud cresciuto a boschi di latifoglie e macchia mediterranea. Uno per cui “Gallo cedrone” è un nome dal retrogusto di mito, quell’urogallo preso a paradigma della fauna in estinzione sulle Alpi. Un profilo che continua a farmi sobbalzare ad ogni incontro, nonostante lo avvisti con una certa frequenza. Alce, gallo forcello, piviere tortolino… sono ormai i miei compagni di strada, figure che accompagnano le giornate di quel viaggio che è la mia vita svedese. Il cedrone (ma non solo) è anche un compagno di strada in senso letterale: è lungo le strade che è più facile avvistarlo e distinguerlo dal folto della foresta; ed è lungo la strada, dal punto di osservazione privilegiato di una poco naturalistica automobile, che è possibile avvicinarlo maggiormente, essendo più confidente verso una vettura che non una figura umana. Urogallo quindi, e uno di ieri: una mattinata fredda e ventosa in cui ho incontrato diverse femmine di galliformi accucciate in buche scavate nella terra, intente a riscaldarsi; per poi, chissà, riportare quel calore ai pulcini che probabilmente le attendevano poco lontano, al riparo del sottobosco. Un gallo cedrone maschio, sorpreso a piluccare aghi di pino, spicca sull'arazzo candido fatto di neve, galaverna e cielo lattiginoso. Come sempre, cliccate sulla miniatura per ingrandire. In questo caso, a maggior ragione. Il capriolo è diffuso, nelle aree di foresta; gli aggraziati animali frequentano nottetempo i villaggi, soprattutto in inverno, e sono quindi una presenza relativamente familiare. Nonostante questo, avvistarli non è frequente: in genere ci si deve accontentare di trovare le piste lasciate nella neve dei giardini. Gli abitanti mettono a loro disposizione fieno e mangime (in vendita in paese), per aiutarli a superare i periodi più freddi, anche se comincio a pensare che questo non dipenda solo dalla generosità e l'amore per gli animali tipici degli svedesi, ma anche dal tentativo di salvaguardare quelli che, nel volgere di pochi mesi, diventeranno degli ambiti capi di selvaggina. Per quanto possa sembrare strano, soprattutto ad un vegetariano come me, qui le due cose vanno a braccetto.
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Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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October 2018
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