...che a un certo punto finisce. Letteralmente: un cartello recita "qui finisce la pubblica strada", e lì, proprio lì, alla fine della “loro” strada, giacciono le carcasse senza vita di quasi 1000 auto: uno dei due più grandi cimiteri di vecchi veicoli in Svezia. Lamiere e spinterogeni e cerchioni e fanali e vetri e guarnizioni abbandonati da un locale sfasciacarrozze a partire dagli anni '40, costituiscono ora un gigantesco monumento a un'epoca, quella della mobilità individuale, che ancora non è tramontata, diversamente dai milioni di mezzi che l'hanno alimentata. Un monumento al consumo e quello che capita quando ci liberiamo dell'oggetto consumato. E alla smisurata forza vitale della Natura, che sta conquistando pian piano i corpi nudi dei veicoli, riprendendosi gli spazi che le appartengono. Una visita veloce la mia, un paio d'ore di sopralluogo in previsione di sessioni più approfondite e in diverse stagioni, e tuttavia ricchissima di emozione e di suggestioni dai molteplici livelli di lettura, non solo fotografica; a partire da quella sensazione particolarissima di vedere il "dopo" di un oggetto così quotidiano e col quale abbiamo un rapporto così intimo.
Una palude. Piccola, diciamo 20 metri per 30. More artiche che si preparano all'inverno. Qualche betulla mingherlina, un pino e un grandangolo. E due pomeriggi di pura gioia per gli occhi, passati a mollo nello sfagno intriso d'acqua come un bimbo che gioca nelle pozzanghere, e con lo stesso divertimento.
In questo caso si tratta di Mario Gilardelli, che è stato nostro ospite al Länsmansgården con la sua simpatica famiglia, e che condivide nelle Cronache una sua elegante e delicata interpretazione della cascata Njupeskär. Una settimana piena... piena di incontri con animali, foto e buonumore, grazie alla simpatia dei partecipanti. Parlo della visita a Särna dell'AFNI sezione Marche – o quantomeno di una parte di essa – a inizio giugno, di cui potete vedere qualche foto ricordo nell'Album di Famiglia. Ecco una selezione di scatti che hanno voluto gentilmente condividere su queste pagine, e per i quali li ringrazio. Cominciamo con qualche paesaggio. E finiamo con un po' di fauna.
Sten Hallin (1953-2014) Il Signore degli Anelli è volato via. Un brav'uomo e gentile, se mai ne ho conosciuto uno: ci mancherà.
Quello che segue è il ricordo che mi piace proporre di lui, preso dalle Cronache del 2007. "Sten, che abbiamo già incontrato indirettamente parlando di Stenvallen, è un ornitologo, e sta portando avanti una campagna di inanellamento della Civetta capogrosso (Aegolius funereus). Pensate cosa dev'essere per un amante degli uccelli la possibilità di un incontro tanto ravvicinato da includere il contatto fisico, facendo per di più qualcosa di utile al loro studio. Dopo essere state misurate e inanellate, le civette vengono rilasciate. Sten libera la presa sulle zampe e... l'uccello resta sulla sua mano, senza volare via. L'immagine coglie esattamente quell'istante: nell'espressione del suo viso c'e' tutto lo stupore per quanto accade, confuso ad una gioia quasi infantile, splendida da osservare in un uomo adulto. La civetta resta sul suo palmo ancora un po', guardandosi intorno tranquilla. Improvvisamente vola: sale dritta in verticale, lentamente, le ali che frullano senza un rumore, come una grande falena la cui sagoma chiara svanisce dissolvendosi nell'oscurità della notte boreale." |
Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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