Eccone una che non appartiene alla Svezia, ma che rientra a pieno titolo nelle storie del mio Nord. Sono tornato da pochi giorni dal Photo Tour nella Lapponia Norvegese condotto con Giulio Ielardi. Una settimana intensa di luci, aurore boreali, onde, tempeste di neve, vento, ali, levatacce e gente simpatica da condurre lungo la costa del Varangerfjord per lasciarsi investire da tutto quanto appena citato, e molto altro. In un viaggio che è stato anche un percorso della memoria in luoghi che, per circostanze di tempi e scelte di vita, avevo conosciuto in momenti importanti di un mio passato non più così recente. Marangoni. L'isola di Hornøya e i suoi mille e mille uccelli (nelle nostre speranze, sulla neve) è stato comprensibilmente uno dei punti fermi del programma. Le abbiamo dedicato due giorni, il primo dei quali ci ha fatto bere tutto intero il calice dell'Artico più genuino: vento gelido con tormente di neve e ghiaccio, mare in burrasca (condizioni limite per l'imbarco... e soprattutto per lo sbarco) e luci livide quanto suggestive. Voli. Il secondo giorno a Hornøya ci ha riconciliato col clima del Mar Glaciale: sole pieno e un'opportunità per qualche scatto in volo alla moltitudine di uccelli. Luoghi. Luci in perenne cambiamento e ambienti altrettanto mutevoli, tra coste basse, falesie a strapiombo, foreste rade di betulle e immensi altopiani nudi e candidi. Backstage. Ovvero le immancabili foto ricordo, l'album di famiglia se volete, giusto con un nome più trendy.
Exuvia
4/4/2015 06:24:12 am
grazie Riccardo. Il ritratto ambientato permette molta più libertà espressiva, da un lato, e dall'altro aggiunge tensione e fascino alla rappresentazione di un animale e di un ambiente. Non che sia una novità, ma me ne convinco sempre di più. E' la foto di fauna che più mi da' piacere rivedere poi, laddove il ritratto o la foto d'azione mi dice qualcosa solo al momento del contatto, dello scatto, e pochissimo al momento di rivedere il materiale realizzato. Con un buon tele, un po' di fortuna e pazienza e, certo, anche con una buona dose di bravura, in molti sono capaci di catturare un animale riempiendo con esso l'inquadratura, con il risultato talvolta un po' scontato di un bel ritratto che rischia però di essere forse fine a se stesso e, al giorno d'oggi, magari già visto e stravisto. I ritratti ambientati (tipo quelli di questa pagina) credo permettano da un lato di raccontare molto di più di un animale e del suo ambiente, dall'altro permettono di uscire dagli schemi del già visto se oltre al lato tecnico (attrezzatura, bravura, pazienza) si aggiunge la vena artistica in grado di armonizzare il tutto in uno scatto in cui la composizione valorizzi il soggetto diventando importante quanto il soggetto stesso. Solo così anche un passerotto può teorcamente diventare parte di uno scatto unico. Rinnovo i complimenti. Comments are closed.
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Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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