Sono tornato una volta ancora al sito chiamato Fulufallen, nei pressi del Parco Nazionale Fulufjället, dove un torrente forma, lungo una distanza di mezzo chilometro, una decina di cascate incastonate nella foresta per un dislivello totale di 80 metri. E' un posto perfetto per fotografare l'acqua con tempi lunghi giovandosi dei riflessi degli alberi, soprattutto in autunno.
Trovato un salto d'acqua adatto e impostato un tempo di 1/8 di secondo, ero pronto a fare le mie solite cose quando il passaggio di una nuvola candida ha acceso la superficie dell'acqua con un ventaglio di pennellate bianche. Quel minimo di flessibilità mentale che ancora resiste strenuamente abbarbicata in qualche recondito anfratto del mio cervello stanco mi ha fatto cambiare idea al volo, e sono passato da 1/8 a 1/80, per preservare l'individualità di quei drappi luminosi, che si sarebbero altrimenti dissolti l'uno nell'altro con la sovrapposizione del tempo lungo. La struttura che ne risulta regge da sola l'intera composizione dell'immagine (cliccate sulla foto per ingrandirla ulteriormente). Il lago di Särna in una sera di fine febbraio; il paese resta defilato in modo discreto sulla riva immediatamente opposta, già avvolto nell’ombra. È stato un febbraio caldo, il più caldo nei cinque anni della nostra vita qui: il degno epilogo di un inverno temperato che aveva seguito a sua volta un autunno estremamente mite. L’inizio di marzo rappresenta l’ingresso nella Gidádálvve (la primavera-inverno), una delle otto stagioni dei Sami: la luce diurna è aumentata quasi per magia, sia per durata che per intensità; il sole splende alto e le escursioni termiche tra giorno e notte sono notevoli. Al punto che l’energia solare riesce a sollevare una spessa nebbia vespertina su un lago ancora saldamente ghiacciato, che tale resterà sino a fine aprile. La stessa energia ha alimentato per ore quella corrente termica sulla collina là in fondo, che trova ancora la forza di issarsi sulla sua verticale e condensarsi in un'atmosfera sempre più fredda man mano che il sole cala. La piccola nuvola appare d’improvviso, accendendosi dell’ultima luce. Pochi minuti, appena sufficienti per prendere uno scatto e contemplare la scena, prima che la sagoma del monte Fulufjället a occidente faccia sparire entrambi nel crepuscolo a venire. |
Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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October 2018
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